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Affinchè un'idea si trasformi in realtà occorre solo l'intervento della volontà umanaTutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare. (Oscar Wilde)

Il Flagello Delle Spiagge, La Medusa

Si riproducono fino a formare banchi fittissimi, non seguono rotte prestabilite, sono armate di tentacoli che inoculano un pericoloso veleno, parliamo delle pelagie, una varietà di meduse trasformatesi in un vero e proprio flagello delle spiagge estive.
Questa piccola infida creatura il cui corpo gelatinoso è striato di filamenti tra il viola ed il lilla è conosciuta col nome scientifico di Pelagia noctiluca, ma potrebbe tranquillamente chiamarsi pericolo violaceo.

 

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Dalla Costa Brava alla riviera francese, all'Adriatico, alle isole della Grecia ed a certi tratti nella costa nordafricana questamedusa, simile per forma e dimensioni ad una comune lampadina, ha fatto diventare le spiagge di molte località balneari del Mediterraneo accoglienti come un campo di ortiche infestato da rettili velenosi.
La sferzata della medusa fa un male del diavolo, come hanno potuto constatare a loro spese migliaia e migliaia di bagnanti.

Prima si sente un dolore terribile, poi subentrano i sintomi di una scottatura: la pelle si gonfia e si arrossa e talvolta sicopre di vesciche o si apre addiritura. Il dolore ed il prurito durano parecchi giorni.
Dipende dalla quantità che la pelagia riesce ad inoculare , oltre che dalla chimica del nostro organismo.

medusa viola

Una che ha rischiato di morire per colpa di una pelagia noctiluca è Margherita Papandreu, la moglie del Primo Ministro Greco.
Nel giiugno del 1982, mentre nuotava davanti a una spiaggia scogliosa nei pressi di Atene, la signora Papandreu fu colta all'impprovviso da un tremendo dolore dietro il ginocchio.
Usci subito dall'acqua ma, trascorso un quarto d'ora circa, senti un formicolio alla testa e perse i sensi.
Un medico giunto cinque minuti dopo constatò che la presione della signora oscillava pericolosamente verso zero, e dopo averle dato degli antistaminici, la fece portare all'ospedale, dove in una decina di giorni si ristabilì.
Questa specie si riproduce sia vicno alla costa che al largo, e le sue larve giungono a maturità nell'arco di due o tre mesi. Come tutte le sue simili, la pelagia è bella ma nient'altro che puro involucro: non ha occhi, ne orecchie, ne cervello.
Il suo corpo debolmente opaco è composto per il 98% di acqua.
Le ritmiche contrazioni del corpo di una pelagia sono paragonabili all'apertura e chiusura di un ombrello, e consentono all'animale di spostarsi, anche se molto lentamente, secondo un principio simile a quello della propulsione a getto d'acqua.
Per lo più una pelagia si muove in linea verticale. Può immergersi in profondità durante il giorno ed affiorare durante lanottequando emana una luminescenza se viene disturbata.
Dal corpo delle meduse si dipartono, quasi invisibili all'occhio umano, sottilissimi tentacoli velenosi.
Le armi delle pelagie sono le cellule orticanti, dette nematocisti, situate, oltre che sui tentacoli, anche sul corpo delle meduse.
Se nuotando inconttrate una medusa, allontanatevi da essa senza movimenti bruschi, e se i suoi tentacoli vi colpiscono seguite queste semplici regole:
- pulite la parte lesa per eliminare eventuali pezzi di tentacolo che potrebbero esere rimasti attaccati alla pelle. Lavatela con acqua di mare evitando di sfregarla. Non usate mai acqua dolce, che attiverebbe le cellule orticanti di residui di brandelli di tentacolo.
- Annullate l'effetto passando sulla pelle senza risparmio ammoniaca o aceto diluiti.
- Curate la bruciatura con una pomata a base di antistaminici o cortisone.
- Non grattatevi e non sfregate il punto colpito. Se si formano vesciche, o vi sentite male, o avete difficoltà di respirazione, fatevi cedere da un medico.

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