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Cellulari, Decibel Ed Acufene

Gli acufeni, quei fastidiosissimi ronzii o fischi che alcuni avvertono nell'orecchio, sono la conseguenza di un trauma acustico.

Liberarsene è meno difficile di quanto si creda, l'unica terapia è preventiva, e consiste nel contenere più che si può l'impatto con i decibel.
Un buon 20% della popolazione dei paesi ricchi viene colpita dall'acufene.
Le cause del disturbo sono innumerevoli, e comprendono malattie come l'otosclerosi, la malattia di Meniere, la presbiacusia ( sordità dei vecchi ), il tumore del nervo acustico ed i disturbi circolatori.
Soltanto uno su venti può venire attribuito ad una causa specifica; gli altri sono dovuti al fatto che il nostro mondo moderno è troppo rumoroso, e che l'orecchio è troppo sensibile.

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Per capire l'acufene bisogna sapere come funziona l'orecchio: le vibrazioni del timpano vengono ritrasmesse meccanicamente ad una catena di tre ossicini, l'ultimo dei quali, la staffa, comprime i liquidi dentro la cocleaprovocando un'onda che va a stimolare le cellule ciliate.
La coclea è una camera a chiocciola lunga un paio di centimetri e piena di liquido che contiene migliaia di cellule ciliate allineate come i denti di un pettine.
Ogni vibrazione fa piegare alcuni di questi peli, i quali, in modo misterioso, generano un segnale elettrico che viene interpretato dal cervello come un suono.
L'intensità di questo suono dipende dalla posizione dei peletti nella coclea.
E' possibile che le cellule ciliate che ricevono il rumore causa dell'acufene siano spezzate. Questo dovrebbe rendere sordo al suono di quella frequenza di vibrazione.
Una teoria dice che mentre la lesione si trova dentro l'orecchio, il problema si trova nel cervello.

callulari ronzio acufene

Sappiamo che queste cellule producono elettricità statica, anche quando non arriva nessun suono.
Come un sofisticato amplificatore stereo, il cervello riconosce questo rumore e lo annulla con un segnale uguale ma contrario.
Ora supponiamo che nell'orecchio vi siano alcune cellule ciliate spezzate, quindi non si produce più rumore di quella specifica frequenza di vibrazione; ma il cervello probabilmente continua ad emettere i segnali di annullamento, e dato che non c'è più nulla che possa eliminarli, sentiamo la frequenza generata dal cervello cioè il fischio od il ronzio dentro la testa.
In altre parole, l'acufene può essere letteralmente il suono del silenzio.

 

Queste cellule ciliate, o ciglia, sono sottili come fili di ragnatela, e quasi tutto può danneggiarle.
Causa di questo danneggiamento può essere molto varia, farmaci, antibiotici in testa, ma il nemico maggiore è il rumore.
Le cellule ciliate non sono state create per il frastuono della civiltà moderna.

All'età di quarant'anni la maggior parte di noi ha perso una parte dell'udito, le due ottave superiori.
Col passare del tempo la zona danneggiata si estende verso le basse frequenze.
Noi non ce ne accorgiamo finchè non cominciamo ad avere problemi nell'isolare le voci in mezzo alla folla, capire le parole delle canzoni, o le voci dei bambini.
A questo punto siamo candidati eccellenti per una forma grave di acufene.
Un pò di rumore in più, ed il sibillo sottile che la maggior parte di noi avverte può diventare uno stridio lacerante, interminabile.
Lo scappamento aperto di una motocicletta, un tosaerba sviluppano 105 decibel, quanto basta per daneggiare l'udito di una persona nel giro di un ora.
concerti rock e le cuffie stereo possono raggiungere i 135 decibel, quanto un motore a reazione.
Questi rumori possono distruggere le cellule ciliate in due minuti.
Il rumore del traffico in alcuni punti tocca i 90 decibel, e nel corso di un pomeriggio può rovinare l'udito.
Un qualsiasi rumore che supera gli 80 decibel ha lo stesso effetto, cioè semplicemente il rumore di un aspirapolvere.
Le nostre orecchie possono difendersi da sole, fino ad un certo punto, facendo contrarre i piccoli muscoli che fanno irrigidire il sistema timpano-ossiculare.
Questi muscoli entrano in funzione quando avvertiamo un lampo, e ci prepariamo a sentire il tuono.
I muscoli guardiani sono molto limitati perchè la natura non è stata creata per i moderni rumori tecnologici.
I bambini istintivamente si mettono le dita sulle orecchie quando i rumori sono troppo forti, così si eliminano una ventina di decibel.
Quel suono in testa è semplicemente un segnale di avvertimento: evita i rumori forti.
Stai alla larga da martelli perforatori, dalle sirene, da tutto ciò che produce un rumore doloroso, ed abbassa il volume del tuo walkman.
Se ascolti quello di cui non hai bisogno presto distruggerai quello che ti è necessario: l'udito.

 

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