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Nik Holdem

Nik Giocatore di Poker Online e Texas Hold'em

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Poker Online: Bonus download gratis e informazioni utili

Mi chiamo Marco e sono un appassionato di poker online e Texas Hold'em.
Anche se non sono ancora un giocatore professionista di alto livello, passo molto tem­po davanti al mio Mac cercando di sviluppare il mio personale stile di gioco e soprattutto, di portarmi a casa più piatti possibile!
Quello che più mi piace del poker online è la libertà che mi da: non ho bisogno di una particolare cura nei vestiti, non devo prepararmi ore prima per fare una partita, posso giocare se e quando ho voglia e non mi devo preoccupare del buy-in. le quote di ingresso in Internet possono essere così basse che perdere un Sitandgo o un torneo multi-tavolo non mi preoccupa minimamente.  Che sia arrivato il momento di mettermi alla prova?

Per completezza mi rileggo anche uno dei miei testi preferiti: Ogni mano rivelata di Gus Hansen.
Uno di quei libri che ogni giocatore di poker dovrebbe leggere prima di sedersi al tavolo.

Gus è un mito, per me, ed entrare nel sua testa, capire perché fa una scelta piuttosto che un'altra un'esperienza unica.
Adesso mi sento un po' più sicuro di me...

 

Dal libro di Gus Hansen "Ogni Mano Rivelata":
Sono le 18:30, la registrazione comincerà alle 19:00 mentre il torneo alle 20:00: ho tutto il tempo che mi serve per rilassarmi e mettere qualcosa nel­lo stomaco. Mentre scorro la ricca lista dei cibi del risto­rante interno, mi ricordo di alcune regolette d'oro utili in queste circostanze. Prima di un impegno mentale molto faticoso, bisogna mangiare leggero, evitare le carni ros­se e tenere lontani i grassi e gli alcolici. Opto quindi per una entrecote di pollo, deliziosa, e per mezza acqua naturale. Mangio con calma e mi prendo un caffè: quel po' di carica in più che serve sempre. Devo dire che mi sento proprio bene!


Mi registro alle 19:30 e poi vado a investire il mio ticket alle slot machine.
Ce ne sono per tutti i gusti e per rutti gli importi. Ne scelgo una che mi ispira e con qualche tiro mi libero di ogni speranza di gloria. Un signore sui 40 anni, vicino a me, invece centra subito la combinazione giusta e vince oltre 700 euro. Mi accorgo che lo sto fissando quando è troppo tardi.
Lui sorride e mi dice che è la prima volta che gioca: è venuto per il Texas Hold'em e gli hanno dato un ticket gratuito. Non gli dico che sono nella stessa situazione, passo avanti e dopo neanche mezz'ora me lo ritrovo seduto al tavolo assieme ad altri 8 sconosciuti. Dentro di me mi auguro che la sua fortuna si sia già esaurita con la botta di prima. È un pensiero non proprio gentile, lo so, ma "il gioco è una cosa seria"!Finalmente si inizia.

Davanti a me ho 8.000 chips, i bui iniziali sono 25/50, cambiano ogni 20 minuti e la dealer, ma una ragazza simpatica di nome Silvia, assegna subito la posizione: sono di grande buio. Quando mi arrivano le cartedmeno sopra una chip e poi comincio a studia­re gfiakn giocatori. Mai guardare subito la propria mano: ci si perde uno spettacolo incredibile. I pri­mi due avversali passano senza problemi. quello successivo chiama il grande buio e così si arriva al piccolo buio che si appoggia e basta. Dalle espressioni che hanno fatto, solo il primo giocatore sembra avere carte decenti. Chissà come sono le mie... Q-2 offsuited, di colore differente.

Niente di particolarmente interessante, ma tanto non mi costa nulla giocare. Decido di non rilanciare nel dubbio di invogliare al controrilancio il primo giocatore e faccio check. Flop scoordinato con A K e 3. Non ho in mano nulla. Il piccolo buio rilancia a 200, più del piatto, e io gli la­scio volentieri la mano. L'altro giocatore, invece, controrilan­cia (ci avrei scommesso) e mette sul piatto 500 chips. Instant cali del piccolo buio che, senza alcun timore, si sta stringendo il cappio al collo da solo. Osservo curioso le varie fasi del gioco (turn K, river 9) e le espressioni dei due contendenti fino allo showdown quando il piccolo buio si vede battere il proprio tris di K dal full di A e K del primo giocatore.

Niente male come inizio; e poi dicono che queste mani capitano sono nel poker online!  Visto che non sono mai entrato in gioco mi sono costruito un'immagine da "rock", roccia, e adesso voglio provare a tastare il terreno indipen­dentemente dalle carte che mi arriveranno. 2-10, le preferite di Doyle Brunson, ma non le mie. Due giocatori prima di me limpano (chiamano il BB), uno è la calling station, e due de­vono ancora parlare. Quello aggressivo è rimasto fuori. Bene: è il momento per tentare il bluff. Rilancio a 300 chips, 3 volte il grande buio, e aspetto con la mia faccia da poker, quella che ho provato a casa davanti allo specchio, che il piccolo buio e il grande buio si decidano. Non ci credo: entrano tutti in gioco, persine quelli che avevano limpato prima di me! È una situazione particolarmente strana: se qualcuno avesse avuto una mano vera, avrebbe dovuto rilanciare e non aspettare la mia puntata. Vabbè, sul piatto ci sono 1.500 chips e il flop mi "regala" A, A, 8. Il piccolo buio fa check e tutti gli altri lo seguono. Io, invece, decido di portare avanti il mio bluff senza rischiare eccessivamente. Punto 500 chips, un terzo del piatto: se c'è un asso in giro, di sicuro mi rilancia contro altrimenti instillo il dubbio che l'asso ce l'abbia io. Centro! Tutti foldano e io mi porto a casa 2.000 chips, 1.200 in più del mio investimen­to. E ho anche scoperto che la mia poker face regge! Siamo solo all'inizio, ma non la vedo per niente facile.

Il tempo passa velocemente quando si è al tavolo verde, non l'avrei mai creduto dato che, di solito, sono abituato a contare i secondi.  Per circa 25 minuti non vedo nulla poi, quando i bui sono 200/400 mi arrivano due Q meravigliose. Sono UTG+1, la posizione successiva a quella del giocatore che parla per primo e decido di giocarmela con calma. A parte le due calling station, che nel frattempo sono diventate tre, gli altri fanno difficoltà a entrare in gioco se c'è un rilancio. Di chiamare semplicemente il grande buio non se ne parla proprio, ma se faccio un rilancio x3 rischio di non portarmi a casa nulla. Opto per una puntata da 900 chips, 2,25 volte il grande buio. Tutti passano tranne il grande buio che mi vede. Lo osservo per cercare di capire che mano ha, di soli­to non entra in gioco senza avere carte buone. Gli faccio A-K, A-Q, K-Q, K-J o una coppia media: J-J, 10-10. So che il buon Sklansky mette J-J nel "gruppo 1", le mani miglio­ri da giocare, ma per la mia personale esperienza nel poker online si tratta di una coppia troppo vulnerabile quando ci sono 9 sfidanti. Devo starei attento al flop. Il nuovo mazziere girai le tre carte sul tavolo: 3, 2, 10. Proprio il dieci? Il grande buio parla per primo I ed esce in puntata con 2.500 chips. Ci penso un attimo: o le mie supposizioni iniziali sono tutte sbagliate e ha giocate con 2-2 o 3-3, oppure ha proprio 10-10J Però, se ha realmente 10-10 perché ha puntato più del piatto? Gli sarebbe con-j venuto fare una puntata più contenuta circa due terzi del piatto per esempio per indurrai a seguirlo e togliermi più chips possibile. No, secondo me ha prò prio A-K, A-Q o simili e sta cercando < farmi abbandonare. C'è solo un modo per saperlo. Rilanciij fino a 5.500 e gli lascio la possibilità di foldare con onore.
 Teoricamente avrebbe dovuto anda­re in ali-in sul mio rilancio, con A-A, ma non si sa mai. Scende il flop e c'è l'unica carta che mi fa paura: un A, seguito da un 3 e da un 8. Nessun progetto di scala o di colore, ma un pericolosissimo A in banco. Lui fa check, io ci penso un po' su, faccio fìnta di puntare prendendo le chips in mano e lo osservo attentamente. Quando riappoggio le chips e dichia­ro il check mi sembra di notare un moto di stizza. Bingo! Turn: J. Lui esce subito puntando: solo 4.000 su un piatto di 19.200.

Troppo poco, mi vuole dentro a tutti i costi, ma io ho già deciso: faccio fold. Lui mi gira arrabbiato i due assi ed esclama "avevo il tris". Mi sono salvato per il rotto della cuffia, ma adesso ho solo 8.600 chips in mano e la notte è an­cora lunga. Certo che osservare i tell dei giocatori può rivelarsi un vantag­gio non da poco... dovrebbero obbli­gare a usare le webcam anche nel poker online!
Mostro la mia mano. Il piccolo buio la guarda, so­spira e gira A-4. Non mi sembra una gran punto per chiamare un ali-in, ma questa sera ho capito che non ci sono regole predefinite valide per tutti. Il grande buio lancia al mazziere, scoperte, due carte che proprio non avrei voluto vedere: 8*7*. I suited connectors sono una bella mano con molte possibilità e facendo due rapidi calcoli a men­te, anche se attualmente sono sopra tutti, le mie probabilità di vittoria non superano il 35/36 per cento. Flop: K*, 4*, J*. Il piccolo buio esulta mentre io calcolo che mi rimangono solo i 9 per vincere o un'improbabile scala runner runner con Q e 10. A occhio, circa il 10%. Turn: Q*. Pazzesco: il piccolo buio è ancora in testa, ma adesso mi vanno bene anche i 10. Però, ci sono quattro quinti di colore sul tavolo e se esce un 10 di quadri consegna comunque il colore al grande buio. River: 2*. Colore runner runner per il grande buio e due eliminati in un colpo. Esco tredicesimo su 71 giocatori e a 5 posizioni dai premi. Il piccolo buio è parecchio contrariato per quel classico "Bloody river". Gli faccio notare che allo showdown era partito sotto e che il Texas Hold'em è un gioco di carte dove anche la for­tuna ha la sua importanza. È arrivato il momento di bersi la consumazione gratuita e di rimettersi in viaggio. Anche se non ho portato a casa nessun premio, questa è stata una splendi­da esperienza ed essere riuscito ad arrivare comunque in zona bolla mi fa ben sperare. Devo sicuramente migliorare il mio gioco ma soprattutto, devo riuscire ad adattarlo alle differenti logiche del live. Esco dal parcheggio con in testa un sacco di idee e di pensieri e mentre guido mi preparo già mentalmente alla prossima volta.