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Uccisa Hala Misrati, la giornalista di Gheddafi

Libia: muore Hala Misrati, la giornalista del regime.

È stata trovata morta in carcere la presentatrice Libica Hala Misrati, che aveva fatto parlare di sé per l’aperto appoggio al regime libico. A detta di un’emittente degli Emirati Arabi, la giornalista sarebbe stata uccisa dai membri di una delle cosiddette brigate rivoluzionarie. Nonostante la notizia sia stata diffusa solo oggi, sembra che la Misrati sia stata ammazzata il 17 febbraio, in occasione del primo anniversario dell’avvio della liberazione della Libia dal regime di Gheddafi. L’ultima apparizione in video di Hala Misrati risale al 30 dicembre scorso.

La giornalista non aveva riferito alcuna parola, ma aveva mostrato un cartello con su scritta la data. Secondo alcuni, alla donna sarebbe stata tagliata la lingua, e in video appariva con alcuni segni di percosse sul volto. Nell’agosto scorso, poi, Misrati si presentava in tv con una pistola in pugno, minacciando di usarla contro coloro che si ribellavano al regime: “Ucciderò o morirò oggi con quest’arma. Non avrete le nostre televisioni. Qui siamo tutti armati, siamo disposti a diventare dei martiri”. A qualche giorno dal 17 febbraio, quando iniziava la liberazione della Libia, la giornalista aveva fatto dietro front, chiedendo scusa ai rivoluzionari.

Imprigionata, stuprata, mortificata, avvilita, uccisa.
Questo il destino di chi e' contro i criminali padroni del mondo, violentata diciassette volte , capelli rasati a zero al momento della cattura…. La lingua mozzata ….
Ad un anno dalla caduta di Gheddafi, la Libia è ancora alla ricerca di sé stessa.
Perchè una cosa sono le intenzioni, un'altra quello che poi sul terreno in una Nazione che, oggi come oggi, appare in totale  anarchia, e tenuta assieme con lo spago .
Amnesty International continua a denunciare l'uso diffuso di torture e abusi che restano impuniti.

I miliziani, spiega Amnesty, credono che la legge sia nelle loro ricerca di vendetta contro coloro che ritengono essere rimasti fedeli a Gheddafi combattuto per lui.
Se la prendono con i rifugiati con i profughi o con intere comunità, come i 30 mila libici neri cacciati dalla città di Tawargha, in passato usata come base dalle forze lealiste… insomma un vero INFERNObuono e democratico” costruito anche grazie alle bombe italiane  “buone e democratiche” !!

 

Ma alcune voci ne smentiscono la morte

Guarda il video

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