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Fibre ottiche sotto l'Artico per connettere Giappone e Gran Bretagna ad alta velocità

La scorsa estate è stata fatta la posa dei cavi sottomarini in fibra ottica che connetteranno Giappone e Regno Unito, si inizierà con tre cavi, due dei quali raggiungeranno il Canada, per poi passare sotto l'Oceano Artico vicino le coste del paese degli aceri, mentre il terzo costeggerà la Russia.

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Il progetto è guidato dalla ExtremeTech e dovrebbe portare all'abbattimento delle latenze tra Londra e Tokio, passando dagli attuali 230 millisecondi a 170 ms, una riduzione di circa il 26%.

Il costo dei cavi varia dai 600 milioni fino a 1.5 miliardi di dollari ognuno, dunque un abbassamento delle latenze del 26% potrebbe sembrare irrisorio se paragonato ai costi di posa, ma va considerato che queste connessioni saranno sfruttate anche dalle società che operano sulla borsa telematica, per queste la riduzione della latenza porterà grossi benefici economici (sottoforma di dividendi).

 

Attualmente le connessioni tra UK e Giappone avvengono attraverso cavi che passano sul territorio europeo, attraversano l'oceano Atlantico ed il Pacifico, passando anche attraverso il Nordamerica. I nuovi cavi percorreranno meno distanza, inoltre essendo posati sotto un mare che resta ghiacciato per la maggior parte dell'anno, saranno al sicuro lontani dalle rotte di navigazione.

 

Il progetto non ha l'unico scopo di velocizzare i collegamenti tra le due nazioni, un obiettivo secondario, ma comunque molto importante, è quello di creare un collegamento ridondante. I cavi sottomarini sono spesso a rischio di rottura a causa delle ancore delle navi, ad esempio i territori africani, il Medio Oriente e l'Asia hanno spesso avuto a che fare con interruzione dei servizi Internet a causa di cavi danneggiati.

 

 

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