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i Bitcoin sono un bene di proprietà, non una moneta

Nel corso della giornata di ieri l'IRS - Internal Revenue Service (il fisco Statunitense) ha pubblicato una nota con la quale prende, finalmente, una posizione chiara in materia di fisco e Bitcoin. Questi ultimi e, in generale, tutte le valute virtuali saranno considerate una proprietà e non una moneta.

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Ciò sta a significare che i possessori di Bitcoin potranno dover pagare le tasse sull'eventuale utile maturato quando il valore della criptovaluta cresce, ma potranno quindi anche dedurre le eventuali perdite se il loro valore scende, esattamente come fossero dei titoli azionari

"In alcuni ambienti la valuta virtuale viene usata come una vera moneta, ma non ha corso legale in alcuna giurisidzione. Per gli scopi fiscali statunitensi la valuta virtuale è trattata come proprietà e i principi di tassazione che si applicano alle transazioni di proprietà, si applicano anche alle transazioni che usano valute virtuali" afferma l'IRS.

La decisione dell'IRS ha effetto immediato e la mancata ottemperanza sarà oggetto di sanzioni. L'IRS ha comunque assicurato una certa clemenza se la mancata ottemperanza nel passato è giustificata da una motivazione ragionevole, e la mancanza di una decisione in merito è probabilmente ascrivibile alle "motivazioni ragionevoli".

Questa decisione mette quindi coloro i quali utilizzano le valute virtuali come investimento nelle condizioni di poter sfruttare la tassazione per i capital gain, mentre coloro i quali usano le valute virtuali come mezzo di scambio saranno costretti molto probabilmente a sbrigare qualche obbligo burocratico. E' inoltre importante osservare che i miner di valute virtuali dovranno presentare i propri guadagni come utile tassabile e saranno soggetti alla payroll tax americana (fondamentalmente i contributi previdenziali) se il mining è parte di un'attività.

Come detto, l'IRS è un'agenzia statunitense e pertanto la decisione si applica solamente ai cittadini statunitensi o a coloro i quali sono nelle condizioni di dover rispettare eventuali oneri con il fisco americano. E' comunque verosimile supporre che questa decisione possa essere presa come riferimento e modello dagli altri paesi del mondo che ancora non hanno preso una posizione chiara sulle valute virtuali e sulle loro implicazioni fiscali.

Infine segnaliamo che l'IRS ha pubblicato un interessante PDF contenente una serie di FAQ che approfondiscono ulteriormente le conseguenze della nuova decisione.

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