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Cardinale Tarcisio Bertone intervista al Cittadino di Genova 2°parte

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Cardinale Bertone, Segretario di Stato emerito: “Una delle esperienze più belle della mia vita è stato il rapporto con Cuba. Conoscevo già da anni il Vescovo di Santa Clara ed ho fatto poi ben cinque viaggi a Cuba. Uno memorabile è stato nel 2004 come Arcivescovo di Genova.” DON GRILLI E’ appena terminato il Convegno Ecclesiale di Firenze: un appuntamento a metà del cammino della Chiesa Italiana nel decennio 2010-2020 dedicato al tema dell’educazione con il Documento “Educare alla vita buona del Vangelo”. Ci pregiamo di consegnarle una pubblicazione che riassume il programma pastorale messo in atto dalla Diocesi genovese in questi cinque anni vissuti in comunione con il Santo Padre e con la Chiesa italiana. C’è qualche particolare sinergia tra Vaticano/Segreteria di Stato e Conferenza Episcopale Italiana, che dal 2007 è guidata dall’Arcivescovo di Genova, il Card. Bagnasco? CARDINALE BERTONE E’ ovvio che il Papa e i suoi più stretti collaboratori, pur guardando il panorama di tutte le Chiese e della comunità internazionale, hanno una particolare attenzione verso la Chiesa che è in Italia. Sia per la naturale funzione del Papa come Vescovo di Roma, sia per i rapporti evidenti di vicinanza con il territorio italiano e con le sue popolazioni. La Conferenza Episcopale Italiana nell’esercizio delle sue funzioni e delle sue competenze è strettamente unita alla Santa Sede ed ai suoi rappresentanti e posso testimoniare personalmente che ciò si è verificato anche nel periodo di presidenza dal Cardinale Bagnasco. L’episcopato italiano, nella sua storia anche più recente, è sovente punto di riferimento di altri episcopati sparsi nel mondo ed ha una missione preziosa verso la comunità internazionale in una rete di relazioni, soprattutto di carattere umanitario. Il Cardinale Bagnasco ha avuto ed ha frequenti udienze personali con il Santo Padre, sia con Papa Benedetto XVI, sia oggi con Papa Francesco. Con il sottoscritto abbiamo avuto molteplici incontri durante i quali è naturale che, oltre ai problemi della Chiesa italiana, si parlasse anche della nostra cara Diocesi di Genova, per interscambio di informazioni, di suggerimenti, di aiuto reciproco. DON GRILLI Papa Benedetto XVI la richiamò a Roma questa volta come Segretario di Stato. Cosa può dirci degli anni vissuti al suo servizio e a servizio della Chiesa Universale? CARDINALE BERTONE Penso che tutti ricorderanno la lettera che Papa Benedetto XVI scrisse ai genovesi per annunciare la mia chiamata a Roma come Segretario di Stato. Fu una sorpresa per me quando me lo confidò la prima volta e fu una sorpresa per tutti. Ma l’esperienza vissuta accanto a Papa Benedetto XVI che in qualche modo continuava la collaborazione avuta alla Congregazione per la Dottrina della fede, fu una scuola di umanità, una scuola di fede, una scuola di spiritualità. Oltre alle udienze settimanali del lunedì chiamate “di tabella”, ricordo anche gli altri incontri casuali, occasionali, per riunioni, ad esempio “interdicasteriali”, per problemi emergenti della Chiesa o della comunità mondiale. Ricordo i viaggi internazionali fatti con lui, sempre preceduti da qualche paura o da qualche previsione negativa, ma poi realizzati con grande partecipazione di popolo, con ammirazione universale per il suo pensiero e i suoi messaggi. Cito ad esempio i viaggi in Turchia, nel Regno Unito, a Berlino, in Libano, a Cuba, in Africa, ecc… Cito anche le due Giornate Mondiali della Gioventù a Colonia, con la celebre adorazione eucaristica notturna, e in Spagna, con la moltitudine impressionante di giovani e la bufera che si scatenò nell’arena dell’assemblea serale ma che non spaventò l’eroica resistenza del Papa e dei giovani. DON GRILLI Dopo il ritiro di Papa Benedetto XVI, Lei ha collaborato con Papa Francesco, cessando nell’incarico di Segretario di Stato nell’ottobre 2013, ben al di là della scadenza canonica dei 75 anni d’età… CARDINALE BERTONE Papa Francesco, appena dopo l’elezione mi ringraziò per la generosità, la dedizione e la fedeltà avute nel servizio di Segretario di Stato e mi confermò per alcuni mesi al suo servizio con lo stesso incarico. Ha scritto poi nella prefazione ad un mio libro: “La sua pacata e matura esperienza di servitore della Chiesa ha aiutato anche me, chiamato alla Sede di Pietro da un Paese lontano, nell’avvio di un insieme di relazioni istituzionali doverose per un Pontefice”. Ho seguito la sua vulcanica attività e le sue direttive fino al 15 ottobre 2013. L’ho anche accompagnato nel viaggio a Rio de Janeiro per la Giornata Mondiale della Gioventù. Lo stile e la versatilità di Papa Francesco sono conosciuti da tutti e si può immaginare quanto sia interessante e impegnativo stargli accanto. Egli invita frequentemente a pregare per lui e credo che tutti lo facciamo di cuore. DON GRILLI Per Sua iniziativa, negli anni in cui era Arcivescovo di Genova, nel 2005, la nostra Diocesi, insieme alla Diocesi di Chiavari, aprì una missione a Cuba. Alla luce dei passi avanti, anche recenti, compiuti da quella Nazione sulla via della libertà democratica e del rispetto dei diritti umani, compresi quelli religiosi, quella scelta è stata significativa…considerando poi il suo ruolo di Segretario di Stato CARDINALE BERTONE Una delle esperienze più belle della mia vita è stato il rapporto con Cuba. Conoscevo già da anni il Vescovo di Santa Clara ed ho fatto poi ben cinque viaggi a Cuba. Uno memorabile è stato nel 2004 come Arcivescovo di Genova. Andai per presentare i due primi sacerdoti fidei donum alla Diocesi di Santa Clara e fui ricevuto personalmente dal Comandante Fidel Castro in una memorabile e lunga udienza che toccò una molteplicità di argomenti di carattere sociale e formativo (ad esempio valori e disvalori nella gioventù) e di carattere internazionale. Poi, come Segretario di Stato tornai nel 2008, nel decimo anniversario della famosa visita di San Giovanni Paolo II, e fui ricevuto come prima autorità estera, da Raul Castro che nel frattempo era diventato Presidente, e infine tornai a Cuba nel 2012 con Papa Benedetto XVI e non fu l’ultima volta. Si può dire quindi che il rapporto con Cuba, con le Chiese locali e con le Autorità dell’Isola si sviluppò in diversi anni attraverso incontri e contatti che prepararono senza dubbio il terreno ai successivi sviluppi che con l’avvento di Papa Francesco si sono realizzati, e che promettono altri traguardi che ci auguriamo e per i quali preghiamo. DON GRILLI Come si svolge la sua giornata ora che è libero dalle responsabilità universali della Segreteria di Stato? CARDINALE BERTONE Continua il ritmo di preghiera, di vita comunitaria, come di partecipazione alle celebrazioni pontificie nella Basilica di San Pietro. Ho ancora un po’ di lavoro istituzionale come Membro della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli che si raduna normalmente ogni quindici giorni, e poi accetto inviti per attività pastorali, esercizi spirituali, o iniziative culturali come convegni, conferenze, ecc. Quest’anno ho raccolto in un libro i miei discorsi di carattere sociale e economico. Sono in cantiere altre raccolte: per esempio omelie tematiche o interventi sullo sport, ecc. Ho dato diverse interviste, soprattutto sul bicentenario della nascita di Don Bosco. L’anno scorso a dicembre sono ancora stato a Cuba a inaugurare il Santuario della Virgen de la Caridad a Santa Clara e durante l’estate sono stato in Guatemala e in Messico con diversi impegni pastorali. DON GRILLI Grazie Eminenza per il tempo che ci ha dedicato con questa intervista, il Cittadino e Teleradiopace di Chiavari Le augurano ogni bene CARDINALE BERTONE Ringrazio voi della bella occasione che mi avete dato di incontrarvi. Voglio salutare tutti i Vescovi della Liguria, in modo speciale il Metropolita Sua Eminenza il Cardinale Bagnasco, tutti i telespettatori di Teleradiopace di Chiavari con il Vescovo Monsignor Tanasini, tutti i collaboratori del glorioso settimanale “Il Cittadino”. Mi raccomando alle preghiere di tutti e su tutti invoco la benedizione del Signore. Fonte Il Cittadino

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