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Monsignor Gianni Carrù, la scoperta archeologica del sottosuolo di Ardea

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Mons. Giovanni Carrù, attualmente Segretario Generale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, valorizza la scoperta archeologica del sottosuolo di Ardea, in una visita all’Ipogeo di Ardea con Monsignor Gibellini e con Sua Eccellenza Monsignor Marcello Semeraro, attuale Vescovo della Diocesi suburbicaria di Albano.

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Sua Eccellenza Monsignor Marcello Semeraro, attuale Vescovo della Diocesi suburbicaria di Albano, in visita all’Ipogeo di Ardea. Ad attendere gli alti prelati il parroco della chiesa di San Pietro Apostolo, Monsignor Adriano Gibellini, accompagnato da Monsignor Giovanni Carrù, Segretario Pontificio Commissione Archeologica Sacra, con i rispettivi segretari tra cui il giovane Don Alessandro Paone, cittadino di Ardea, consacrato sacerdote proprio da Monsignor Semeraro. Il corteo ha raggiunto l’ingresso dell’Ipogeo, scortato dai carabinieri del luogotenente Antonio Landi, comandante la locale tenenza. La delegazione ha poi incontrato il professor Francesco Di Mario, l’archeologo famoso per le sue scoperte archeologiche, che ha illustrato le bellezze dell’antico santuario pagano, in seguito trasformato in oratorio cristiano.

La presenza di Monsignor Giovanni Carrù la dice lunga sull’importanza della scoperta archeologica e dell’archeologia che il sottosuolo Di Ardea conserva gelosamente. Non è escluso che per l’affetto e la fiducia che sua Santità nutre per il Vescovo Marcello Semeraro, questi in futuro non possa venire ad Ardea a visitare le scoperte archeologiche rutule. Il Papa, ad un mese dalla sua elezione, ha costituito un gruppo di 8 cardinali, per consigliarlo nel governo della Chiesa universale, e per studiare un progetto di revisione della “Pastor Bonus”, la costituzione sulla curia romana.

Monsignor Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, ricopre la funzione di segretario in detto gruppo di lavoro. “Tra il Papa e il vescovo Semeraro – spiegò il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi – è noto che c’è un rapporto di fiducia che data almeno dal Sinodo 2001, quando l’allora Cardinale Bergoglio era relatore generale aggiunto, e dovette sostituire il relatore, che era l’arcivescovo di New York richiamato in Diocesi dalla tragedia delle Torri Gemelle, e Monsignor Semeraro era segretario speciale, dunque il suo principale collaboratore”.

Monsignor Semeraro è stato anche uno dei primi prelati ad essere ricevuto da Francesco dopo l’elezione a Sommo Pontefice, l’incontro avvenne nel pomeriggio del 17 marzo a Santa Marta.

FonteIl Faro on Line

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