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Mi avete venduto un vestito cinese, la sceneggiata in un negozio di Caserta
La clamorosa sceneggiata della cliente, è avvenuta in un centro commerciale di Caserta: «Mi avete venduto il vestito cinese» esordisce la signora, imprecando...2306 giorni fa
Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.
Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.
Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.
Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.
Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.
Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".
Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.
Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.
La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.
Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....
Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!
Allerta del Ministero della Salute per il sorbitolo acquistato su Ebay, dopo che a Barletta una donna è morta e altre due si sono sentite male dopo aver assunto del sorbitolo per sottoporsi ad un test sull'intolleranza alimentare. Sulla vicenda la procura di Trani ha aperto un'inchiesta: ci sono tre indagati dalla per omicidio colposo, cooperazione in omicidio colposo e lesioni gravi per quanto avvenuto nel centro diagnostico di Barletta. Ed ora è caccia in tutta Italia al farmaco killer.
Il sorbitolo - spiega il comandante del Nas di Bari, Antonio Citarella - è un additivo alimentare, non è un farmaco, e quindi non ne è proibita la commercializzazione via internet né ci sono vincoli particolari.
Sulla commercializzazione on line dei farmaci, proibita in Italia, l'Aduc ha chiesto la liberalizzare come avviene in Inghilterra. E' stato possibile ricostruire meglio quanto avvenuto nel centro medico di Barletta per capire come mai gli effetti siano stati letali per una donna e non per le altre. «Il sapore salato riferito da una delle donne ricoverate all'ospedale di Barletta, fa pensare alla presenza oltre al sorbitolo di sostanze a base di nitrati, una delle ipotesi che si stanno percorrendo per trovare la causa dell'avvelenamento», spiega il tossicologo del centro di Pavia Carlo Locatelli.
La sostanza sospettata infatti, ha spiegato l'esperto, interferisce con il trasporto di ossigeno da parte dell'emoglobina e può causare avvelenamento. «Grazie alla pronta diagnosi effettuata all'ospedale di Barletta che ha somministrato l'antidoto - ha aggiunto - è stato possibile contrastare il processo tossico».
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