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  • Tremonti, La crisi: c'è, non c'è, c'è, non c'è, c'è, non c'è, c'è....

    banana trentatre 5140 giorni fa

    image

    Giulio Tremonti è considerato da molti, assieme a san Malachia e Nostradamus come uno tra i più famosi ed importanti scrittori di profezie della storia. È famoso principalmente per le sue dichiarazioni relative alla crisi economico-finanziaria Italiana, eccone alcune in ordine cronologico:

     

    "Per l'Italia rischi restano contenuti" 02 ottobre 2008

    "Crisi, La paura è finita" 19/4/2009

    "Crisi, quando finirà l’Italia conterà molto di più" – 4 giugno 2009

    "Crisi alla fine ma niente età dell'oro" 28 settembre 2009

    "Crisi pesa, ma Italia meglio della media Ue" 24 MARZO 2010

    "Crisi, il rischio non è finito" 9/4/2010

    "Crisi non è finita, ci siamo ancora dentro" 22 aprile 2010

    "In Italia la crisi è finita" 25 aprile 2010

    "Tremonti: crisi seria ma l’Italia è vaccinata" 06/05/2010

    "La crisi è peggiore di quello che si pensa" 21 mag 2010

  • Power balance - i braccialetti miracolosi

    monica 1051 giorni fa

    Il braccialetto ‘tormentone’ della scorsa estate è un dispositivo composto da due piccoli ologrammi che contengono campi magnetici.

    E’ un sistema energetico, un amplificatore naturale di energia che, entrando in risonanza con i sistemi elettronici, chimici e biologici del nostro corpo ne aumenta l’efficienza istantaneamente.

    braccialetti

    Questi braccialetti morbidi e confortevoli aiutano ad aumentare la flessibilità, le performance atletiche, la forza e l’equilibrio. Questi braccialetti aiutano anche a riprendersi dalle fatiche sportive, a ristabilire l’equilibrio di ioni e migliorare la concentrazione e  l’attenzione.

    Avete esperienza in merito?

  • 11/9, pastore Usa: Bruciamo il Corano

    laibach 5030 giorni fa

    Un pastore battista Usa sfida il mondo islamico, invitando gli americani a "bruciare in piazza il Corano" per onorare le vittime dell'11 settembre. Contro l'iniziativa di padre Terry Jones,  si sono subito scagliati l'Iran, ma anche il sindaco di New York e la Casa Bianca, preoccupata per le possibili ripercussioni. 

    image


    Nonostante siano sempre più numerose e autorevoli le voci di coloro che lo invitano a soprassedere (dall'Osservatore Romano alle Comunita' Islamiche d'America, dal comandante delle forze internazionali in Afghanistan, generale David Petraeus, a quello della Nato, Anders Rasmussen), padre Terry Jones sembra però intenzionato ad andare fino in fondo.

    "Per onorare in modo veramente cristiano le vittime degli attentati del 2001", nel dettaglio il prossimo 11 settembre il religioso ha invitato i suoi fedeli a "raccogliersi in preghiera per bruciare insieme in piazza una copia del Corano.

    Secondo padre Jones, è venuto il tempo di "lanciare un messaggio chiaro ai musulmani radicali" del mondo: "Sappiano che l'America non tollererà più la loro jihad - ha ribadito alla CNN -. Non vogliamo offendere nessuno. Ma dire che siamo offesi quando bruciano in piazza la nostra bandiera o la Bibbia. Loro non hanno problemi a farlo. Perché dovremmo averne noi?".

     

    Fonte

  • Tristezze della luna

    monica 3173 giorni fa

    Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:

    la tristezza della luna Baudelaire

    come una bella donna su guanciali profondi,
    che carezzi con mano disattenta e leggera
    prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

    lei su un serico dorso di molli aeree nevi
    moribonda s'estenua in perduti languori,
    con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
    che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

    Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
    lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
    nottambulo raccatta con mistico fervore

    nel cavo della mano quella pallida lacrima
    iridescente come scheggia d'opale.
    e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.

    Boudelaire

     

  • Power balance - i braccialetti miracolosi

    monica 1051 giorni fa

    Il braccialetto ‘tormentone’ della scorsa estate è un dispositivo composto da due piccoli ologrammi che contengono campi magnetici.

    E’ un sistema energetico, un amplificatore naturale di energia che, entrando in risonanza con i sistemi elettronici, chimici e biologici del nostro corpo ne aumenta l’efficienza istantaneamente.

    braccialetti

    Questi braccialetti morbidi e confortevoli aiutano ad aumentare la flessibilità, le performance atletiche, la forza e l’equilibrio. Questi braccialetti aiutano anche a riprendersi dalle fatiche sportive, a ristabilire l’equilibrio di ioni e migliorare la concentrazione e  l’attenzione.

    Avete esperienza in merito?

  • Come riconoscere un ictus cerebrale

    Gustavo 3206 giorni fa

    Durante una grigliata Federica cade.
    Qualcuno vuole chiamare l'ambulanza ma Federica rialzandosi dice di essere
    inciampata con le scarpe nuove.
    Siccome era pallida e tremante la aiutammo a rialzarsi.
    Federica trascorse il resto della serata serena ed in allegria.
    Il marito di Federica mi telefonò la sera stessa dicendomi che aveva sua moglie in ospedale.
    Verso le 23.00 mi richiama e mi dice che Federica è deceduta.

    ictus svenimento

    Federica ha avuto un ictus cerebrale durante la grigliata.
    Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un ictus, Federica sarebbe ancora viva.

     

    La maggior parte delle persone non muoiono immediatamente.
    Basta 1 minuto per leggere il seguito:

    Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro tre ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio.
    Il trucco è riconoscere per tempo l'ictus!!!
    Riuscire a diagnosticarlo e portare il paziente entro tre ore in terapia.
    Cosa che non è facile.

     

    riconoscere un ictus cerebrale



    Nei prossimi 4 punti vi è il segreto per riconoscere se qualcuno ha avuto un'ictus cerebrale:

    * Chiedete alla persona di sorridere (non ce la farà);

    * Chiedete alla persona di pronunciare una frase completa (esempio: oggi è una bella giornata) e non ce la farà;


    * Chiedete alla persona di alzare le braccia (non ce la farà o ci riuscirà solo parzialmente);

    * Chiedete alla persona di mostrarvi la lingua (se la lingua è gonfia o la
    muove solo lateralmente è un segno di allarme).
    Nel caso si verifichino uno o più dei sovra citati punti chiamate immediatamente il pronto soccorso.
    Descrivete i sintomi della persona al telefono.

    Un medico sostiene che se mandate questa è- mail  ad almeno 10 persone, si può essere certi che avremmo salvato la vita di Federica, ed eventualmente anche la nostra.

    Quotidianamente mandiamo tanta spazzatura in giro per il web, stavolta si tratta di una causa giusta, usiamo i collegamenti  per essere d'aiuto a noi ed agli altri.

    se ti piace, linka e condividi questo articolo:

  • Progresso tecnologico, ma dove ??

    Raul Bove 3376 giorni fa

    Innovazione ma dove ??

    Molte volte mi trovo a dissentire profondamente con quelle che sono le opinioni della maggioranza dell'opinione pubblica.
    Ad esempio in questi anni ci hanno coperto di elogi riguardo le innnovazione apportate alle automobili, con l'introduzione delle NUOVE TECNOLOGIE !!

    image

    Se facciamo un passo indietro però molti di noi ricorderanno che la Fiat UNO 45 ES con 810 kg (motore 903cc.) consumava 4,15 lt/100 km (c.ca 24 Km con un litro) e raggiungeva la ragguardevole velocità (per l'epoca) di 140 Km/h più che sufficiente per una famiglia per andare al mare o fare un viaggio di media portata (per quanto ci siano state persone che sono andate a Capo Nord o ci abbiano fatto 350 mila Km con la propria UNO).

    Al giorno d'oggi una equivalente Fiat Punto Classic, necessita di un motore di 1.200 cm cubi, con 55 Cv e velocità di poco superiore ai 150 Kmh consuma 5,7 litri/100 km nel ciclo combinato (quasi 2 litri precentuali in più), ed un peso di ben 1090 . L'abiltabilità è pressoche identica, ed il fascino della UNO non si discute.

    Grazie agli ultimi studi si è scoperto che anche la famigerata benzina con il piombo non era poi così male, in quanto il piombo una volta bruciato tendeva a rimanere nello scarico (e quindi in un eventuale riciclaggio veniva fuso nuovamente) oppure cadeva sul manto stradale, unendosi all'asfalto e rimaneva li' creando pochi danni all'ambiente al contrario di quanto ci hanno raccontato per anni.

    Ora per contro siamo impesati da PM10 e da altre polveri sottili non misurabili, valutate voi l'impatto sull'aria che respiriamo.

    Ma l'innovazione non si ferma !!

     

     

    A seguire BMW e idrogeno ..

     

     

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 3038 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 3038 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 3038 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

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