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  • Tristezze della luna

    monica 3156 giorni fa

    Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:

    la tristezza della luna Baudelaire

    come una bella donna su guanciali profondi,
    che carezzi con mano disattenta e leggera
    prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

    lei su un serico dorso di molli aeree nevi
    moribonda s'estenua in perduti languori,
    con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
    che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

    Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
    lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
    nottambulo raccatta con mistico fervore

    nel cavo della mano quella pallida lacrima
    iridescente come scheggia d'opale.
    e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.

    Boudelaire

     

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 3020 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 3020 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

  • Perche' si dice cosi'

    laibach 3103 giorni fa nel gruppo Curiosita' e perche'

    A caval donato non si guarda in bocca

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    Il proverbio significa che dei regali dobbiamo sempre essere grati, anche se di scarso valore; e si dice così perché l'età di un cavallo si giudica guardando lo stato della sua dentatura, già 'lo stato' e non il numero dei denti. Non lo sapeva quel ragazzotto di campagna che andò al mercato ad acquistare un cavallo, e poiché il padre gli aveva raccomandato di osservare bene i denti dell'animale, si indignò nei confronti del mercante dicendogli: "Mi volete imbrogliare! Vendermi un cavallo di quarant'anni!". Tanti infatti sono i denti del cavallo adulto... e il ragazzotto li aveva contati...

    ************

    Acqua in bocca

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    Il lessicografo Giacchi dà questa spiegazione. Si narra che una femminuccia, molto dedita alla maldicenza, ma anche devotissima, pregasse il suo confessore di darle un rimedio contro quel peccato. Il confessore insinuava conforti e preghiere, ma inutilmente. Un bel giorno diede alla donna una boccetta d'acqua del pozzo raccomandandole di tenerla sempre con sé e quando sentiva la voglia di 'sparlare' ne mettesse alcune gocce in bocca e ve le tenesse ben chiuse finché non fosse passata la tentazione. La donna così fece, e negli atti ripetuti trovò tanto vantaggio, che alla fine si liberò dal vizio dominante, e come fosse femmina di poco levatura tenne poi quell'acqua per miracolosa.

    ************

    Essere al verde

    essere al verde
    Significa "essere a corto di denaro". Per molto tempo si è usato appaltare i servizi pubblici per mezzo di un'asta. Il banditore accendeva una candela la cui base era tinta di verde. Finché la candela non era arrivata al verde, era lecito fare offerte; dopo, non più.
    Secondo altra interpretazione, l'espressione si riferisce semplicemente al fatto che le candele avevano la base tinta di verde.

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    Il capro espiatorio

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    Gli Ebrei avevano anticamente una strana usanza. Mosè aveva ordinato che ogni anno si celebrasse l'espiazione dei peccati. Nel giorno designato, il sommo sacerdote prendeva due capri: il primo veniva sgozzato e il sacerdote lo caricava, simbolicamente, di tutti i peccati suoi e del popolo; l'altro veniva mandato via perché si disperdesse nel deserto e non tornasse mai più. Il primo si chiamava capro espiatorio, il secondo capro emissario.

  • Molise....forse รจ ora di tornare con i piedi per terra.

    Utente sconosciuto 4611 giorni fa

    Leggevo questa mattina sulla Stampa, che in Molise (regione in cui risiedo) sono in progetto non uno, ma ben due aeroporti, il primo, di cui lo studio di fattibilità è già costato diverse migliaia di euro, doveva essere impiantato a Sepino (2000 abitanti), cito testualmente l'articolo apparso sul quotidiano:

     

    Nel 1999 la Regione sceglie Sepino, stanziando 200 mila euro. Nasce una società «Aeroporto di Sepino» con enti locali e consorzio industriale, che individua e vincola l’area. Nel 2004 la Regione rilancia: l’aeroporto «è indispensabile per contribuire con concretezza alla ripresa economica del Molise». Nel 2006, a ridosso delle elezioni che confermano Iorio governatore, la sua giunta stanzia altri 750 mila euro per il progetto definitivo. Ma nel 2007, due mesi dopo le elezioni vinte, dietrofront: soldi spariti e l’aeroporto di Sepino resta nel limbo. Oggi la società «Aeroporto di Sepino» risulta ancora «in via di scioglimento».

     

    Il secondo aeroporto dovrebbe sorgere tra i due centri ad altissima densità abitativa (756 e 754 abitanti) di Cantalupo del Sannio e San Massimo, a circa 20 km dal vecchio progetto e al centro della regione (ma c'è da considerare che, quanto a vicinanza, per gli abitanti di Termoli sarebbe comunque più comodo raggiungere Pescara o Foggia, piuttosto che percorrere la Bifernina fino a Cantalupo).

    image

    I governatori parlano di una grande opportunità, che permetterà al Molise di entrare in un circuito di trasporti internazionale, addirittura affermando che sarebbe comodo per i passeggeri da Napoli e Roma, i quali potrebbero "agilmente" raggiungere lo scalo tramite treno, scendeno alla vicina stazione di Macchiagodena.

     

    Qualcuno può ricordare a questi personaggi che il Molise è la seconda peggior regione d'Italia quanto ad infrastrutture, potendo vantare appena 36 km di autostrada e 23 di doppi binari elettrificati?

    Inoltre, a costoro va anche ricordato che, attualmente, per percorrere la tratta Campobasso-Roma (230 km), occorre lo stesso tempo che si impiega a percorrere la tratta Roma-Milano, lunga "appena" 590 km.

     

    Forse è proprio il caso che il Molise torni con i piedi per terra.

  • Crop Circles, questi sconosciuti

    laibach 5125 giorni fa

     I cerchi nel grano, come tutti già sanno grazie a Giacobbo, sono disegni creati su i campi di cereali, di grano o altre coltivazioni simili, in cui le piante appaiono schiacciate in modo uniforme, formando varie figure geometriche, anche complicate (definite "pittogrammi") ben visibili dall'alto.
    A seguito del numero crescente di apparizioni di queste figure (soprattutto in Inghilterra) a partire dalla fine degli anni settanta del XX secolo, il fenomeno dei crop circles è diventato oggetto d'indagine per determinare la genesi di queste figure. Principalmente due, sono le ipotesi formulate per spiegare la creazione di tali figure:

    1) quella naturale (ovvero che si tratti di figure create dall'uomo, principalmente come burla o manifestazione artistica)
    2) quella paranormale o ufologica.

    Col passare degli anni, dai primi pochi cerchi nelle campagne inglesi, il fenomeno si è diffuso in tutto il mondo, anche in Italia. Ad oggi, migliaia di campi di grano hanno ospitato cerchi e figure sempre più complesse.

     

    Voi che ne pensate: si tratta di una burla, o di notte vengono realmente a trovarci gli alieni e non hanno niente di meglio da fare che sbizzarirsi sui campi di grano???

    Parliamone sul nostro social network

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  • NULLITA' CARTELLE EQUITALIA. UN PO' DI CHIAREZZA

    Gustavo 3807 giorni fa nel gruppo Equitalia class action

    Segnaliamo, non senza una certa soddisfazione, che la più recente giurisprudenza tributaria si sta assestando, in tema di notifiche delle cartelle di pagamento a mezzo posta, su posizioni da tempo sostenute da ACU Piemonte.

    E' bene fare un po' di chiarezza sull'argomento.

    Hanno fatto recentemente notizia alcune pronunce della giurisprudenza di merito secondo le quali sono da ritenersi nulle le cartelle notificate a mezzo posta da Equitalia se:

    • notificate direttamente da Equitalia mediante spedizione di raccomandata, senza avvalersi dei soggetti legittimati ed indicati dall'art. 26 D.P.R. n. 602/1973 (così CTP Lombardia n. 61/22/10, CTP Lecce n. 909/5/09, Tribunale di Rossano 8/1/2008). Secondo tali pronunce, sebbene l'art. 26, comma 1, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, rubricato "Notificazione della cartella di pagamento", preveda la possibilità, per gli Agenti della riscossione, di notificare i propri atti per posta mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento, esso, tuttavia, individua espressamente quali agenti notificatori gli ufficiali della riscossione o altri soggetti abilitati dal concessionario nelle forme previste dalla legge ovvero, previa eventuale convenzione tra comune e concessionario, i messi comunali o gli agenti della polizia municipale. In base all'art. 26, comma 1, citato, quindi, la notificazione deve sempre essere effettuata da un agente notificatore abilitato, il quale può anche avvalersi del servizio postale, mentre sono certamente illegittime le notifiche eseguite a mezzo del servizio postale direttamente e non tramite agente all'uopo abilitato. Mentre infatti il primo periodo del comma 1 dell'art. 26 si limiterebbe a individuare - con un'elencazione tassativa - i soggetti legittimati all'esecuzione della notifica, il secondo periodo del comma 1 indicherebbe il modo attraverso il quale i soggetti di cui al periodo precedente possono eseguirla. Sempre secondo le sentenze in commento, le condizioni di cui all'art. 26 sarebbero tassative, con conseguente giuridica inesistenza della notifica eseguita a mezzo posta senza l'ausilio dei soggetti puntualmente individuati dalla legge (art. 26, comma 1, DPR n. 602/73), ossia:

      • gli Ufficiali della riscossione;
      • gli Agenti della Polizia Municipale;
      • i Messi Comunali, previa convenzione tra Comune e Concessionario;
      • altri soggetti abilitati dal Concessionario nelle forme previste dalla legge.
    • parimenti sono nulle le cartelle in cui manchi la relazione di notifica: chi ha avuto modo di ricevere cartelle a mezzo posta ha potuto verificare di persona come nella cartella esista, solitamente nella prima pagina, un apposito spazio da compilare nel quale l'agente notificatore dovrebbe riportare il dettaglio delle operazioni di notifica (data, ora, persona cui il plico viene consegnato, ecc,); tale spazio viene compilato direttamente dall'agente notificatore nel caso di notifiche a mani del destinatario (o di persona di famiglia/addetta all'ufficio/custode in caso di sua temporanea assenza); solitamente tale parte non risulta compilata quando le cartelle vengono recapitate tramite il servizio postale. Ebbene, alcune sentenze hanno stabilito che a relata in bianco e la mancanza di sottoscrizione del notificatore determinano la nullità della cartella per difetto insanabile di notifica. E' il principio espresso dalla Commissione Tributaria Provinciale di Roma, Sezione 29, con la sentenza n. 54 depositata l'8 febbraio 2011 in coerenza con l'orientamento giurisprudenziale già espresso da diverse Commissioni Tributarie.

    • Per la validità della notifica è dunque necessario che la relata di notifica sia correttamente compilata e sottoscritta dal notificatore e, pertanto, anche nel caso in cui si volesse ritenere che l'Agente della riscossione possa effettuare la notificazione senza avvalersi di un soggetto all'uopo abilitato, è comunque necessario che l'agente della notificazione compili correttamente la relata di notificazione e la sottoscriva.

    • In difetto di tali elementi l'atto è nullo per inesistenza della notifica che qualifica un vizio insanabile dell'atto impugnato.

    I rilievi di cui sopra hanno importanti risvolti pratici; innanzi tutto consentono di impugnare anche cartelle di pagamento per le quali siano scaduti i termini perentori di impugnazione (solitamente 60 giorni dalla notifica); ciò in quanto la notifica della cartella affetta da vizi quali quelli sopra è giuridicamente inesistente.

    In secondo luogo, se valida notifica non vi è stata, non vi è stato neppure effetto interruttivo della prescrizione, con la conseguenza che dei crediti portati in cartella si possa far valere la prescrizione.

    Per completezza va detto che i suddetti orientamenti, sebbene espressi da sempre più diffuse sentenze delle commissioni tributarie locali, non sono allo stato ancora state recepite dalla Cassazione; non si può escludere tuttavia che anche la Suprema Corte possa con il tempo avallare la linea interpretativa, rigorosa e garantista, sposata da un numero sempre crescente di giudici di merito.

     

    Fonte

  • Da 0 a 100 anni in 150 secondi

    Giulia Freddi 3464 giorni fa nel gruppo VOGLIO TORNARE A SPERARE

    Particolare video Olandese che riassume 100 anni di vita in 2 minuti e mezzo.

    Ognuno annuncia la propria età, e poi si passa al successivo. Simpatico in tutte le sue parti soprattutto in tenera e nella tarda età !

    Gustavo 3175 giorni fa
    Mi pare di vivere <una giornata uggiosa>
  • Le Lobby e le Mafie, storie di quotidiana discriminazione

    Gustavo 3486 giorni fa

    Le lobby

    Trovo, e forse alcuni di voi me ne daranno atto, che l'anno appena trascorso sia il più orrendo degli ultimi 100 anni.
    Nemmeno gli anni della grande guerra, o della grande depressione hanno raggiunto un livello di inciviltà tale di quelli che stiamo vivendo ora.

    Viviamo in un mondo di Lobby e di Mafie.

    I russi lo sono, i cinesi lo sono, I GAY in primis, (provate a trovare lavoro in ambito dello spettacolo senza essere Gay e poi sappiatemi dire),
    I meridionali lo sono, i nordici lo sono, per non parlare di Ebrei o Americani ( e i questi due gruppi sono molto vicini e intercambiabili), i politici e i mafiosi lo sono - forse un unico gruppo con due ali distinte ma uniche, i magistrati / avvocati lo sono. i medici e i farmacisti, le banche lo sono e così via non escludendo alcuna delle classi dirigenti.

    il mondo delle caste e delle Lobby

    Le lobby o le caste oltre ad esser intoccabili, sono anche blindate verso il basso, nessuno entra e nessuno esce ! e GUAI a chiedere un favore o un'aiuto, verreste bollati come i MISERABILI che piangono il morto al Don Rodrigo di turno !

    Provate ad entrare in uno qualsiasi di questi gruppi, e poi vediamo se vi accettano, se per puro errore riusciste a farlo, non riuscireste ad uscirne se non con i piedi in avanti. (Kerouak insegna)
    La peculiarità di TUTTI questi gruppi è quella di essere MINORANZA, e nella buona parte dei casi queste minoranze ricomprono la più ampia fetta di persone possibili, nel loro specifico, ergo nel microcosmo della finanza queste sono MAGGIORANZE di settore.
    Non appena proverai ad aprire gli occhi agli altri, verrai tacciato di RAZZISMO, FASCISMO, o peggio di NAZISMO.

    In reltà i veri NAZISTI sono LORO, le minoranze, le lobby, in quanto non ti consentono di agire, sia economicamente che nel quotidiano in modo libero e Democratico !

    Quello che mi ha sempre stupito in questo mezzo secolo di vita trascorso, è il fatto che la passano sempre liscia, gli agganci e gli algoritmi esistenti tra di essi sono tali da non poter più essere smantellati.
    Algoritmi che si sono creati in questi 60 anni di FINTA DEMOCRAZIA in cui Americani & CO ci hanno sventagliato sotto il naso la loro finta libertà, facendoci piacere controforza, i peggiori nemici come AFRICANI e ISLAMICI.

    L'altro punto di forza di queste minoranze è di essere radicate nel territorio (medici, poliziotti, deputati, magistrati, sindaci, e chi più ne ha più ne metta) e di essere state indottrinate a dovere durante gli anni della loro adolescenza da padri talebani che hanno loro insegnato un'unica visione del mondo.

    Il colore politico non conta, i meno maldestri sono riusciti a passare da una parte all'altra in modo del tutto indolore, sempre grazie agli appoggi delle correnti e dell'algoritmo trasversale di cui sopra.

    Perchè noi uomini qualunque, non facciamo parte di queste lobby ?

    Semplice, perchè non abbiamo tempo, dobbiamo lavorare per sopravvivere !
    e le 10 ore al giorno perse per raccattare i miseri ma agognati 1000 euro al meso ti tolgono ogni voglia di protestare e di fare opposizione.

    Le lobby, invece, quasi sempre foraggiate in modo illecito, da banche, governi, trafico di armi o esseri umani, non hanno questo problema hanno tempo da vendere, per studiare nuovi modi per fregare noi "NORMALI", per trovare nuovi modi per essere sempre più radicate e potenti, e per vivere alle spalle di noi che LAVORIAMO.

    Il caso simbolo è Equitalia, ideata per mettere alla fame la gente, ti perseguita ad un livello tale, da non riuscire che a soccombere ad una Lobby di Ladroni e Sfruttatori, che mirano unicamente a renderci SCHIAVI !

     

    Arrivato "nel mezzo del camin di nostra vita" vi dirò una cosa:
    ME NE VADO,
    vado via da questo stato di mafiosi e lobbisti, e vado all'estero.
    Vi lascio con la lobby di Renzi - di molto peggiore di quella della Escort di Berlusconi, non fosse altro che per la testa vuota che dimostravano,
    vi lascio con i vostri poliziotti e magistrati che difendono gli africani appena sbarcati, ma non tuetelano i nostri nonni che dormono nelle stazioni, vi lascio con le vostre futili speranze in un Italia migliore.

    Scappo,
    Sì Scappo come si scappava dai Nazisti o dalle orde Comuniste di Tito, scappo perchè non ne posso più - Addio Itaglia di me#da !

    Dedicato a tutti coloro che stanno scappando ! (omaggio a Salvatores)

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