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    SERVIZIO ANTI BUFALA

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    1937 giorni fa

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    3887 giorni fa

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    Raul Bove 4459 giorni fa
    "Non c'è vendetta più bella di quella che gli altri infliggono al tuo nemico. Ha persino il pregio di lasciarti la parte del generoso." C.P.

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  • Vita spericolata, vita da mediano, vita da ruffiano...

    Sergio Neddi 5025 giorni fa

    Tratto da: https://trapaniligny-nanai.blogspot.com/

    Vita spericolata, vita da mediano, vita da ruffiano...

    C’è chi conduce una vita spericolata, chi una vita da mediano, chi una vita da ruffiano.
    Vasco ha cantato la prima, Liga la seconda, io immodestamente la terza Vita da ruffiano

    Una vita da ruffiano
    A cercar sempre padroni
    Sempre senza i pantaloni
    A leccare i culi buoni Una vita da ruffiano
    A trombare il collega
    E a chi non si adegua
    E vabbè, chissenefrega Lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, stai lì Una vita da ruffiano
    Col tuo agire da rapace
    Ad aver ciò che ti piace
    Anche se sei un incapace Una vita da ruffiano
    A leccare il tuo datore
    A incensare il direttore
    A lisciare l’allenatore Lì
    Sempre lì Lì a leccare
    E otterrai, stai lì, stai lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, e otterrai, stai lì Una vita da ruffiano
    E impartisci poi lezioni
    Ma non romperci i coglioni
    Siamo stufi di cialtroni Una vita da ruffiano
    Con gli avanzi di carriera
    Anni di leccaggio ma rimarrai un
    Avanzo di galera Lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, stai lì, stai lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, e otterrai, stai lì

  • Un'ora alle Poste Italiane

    Utente sconosciuto 3023 giorni fa

    Mi è toccato spedire una lettera, una semplice busta imbottica con dentro un CD per la mia fidanzata e, purtroppo, non avevo i francobolli, quindi m'è toccato recarmi all'ufficio postale (di pomeriggio è aperta soltanto la sezione centrale) di Pisa, città in cui al momento vivo.

    fila alla posta

    Ahimè, già appena entrato ho notato l'infernale bolgia di clienti, divisi tra correntisti ed anonimi fruitori del servizio, tutti accaldati ed in cerca di un pò di frescura, chi sostando vicino all'ingresso, chi girovagando per l'area d'attesa sperando di beccare quell'alito di vento proveniente dalle finestre, i più rassegnati occupavano i posti a sedere.

    Mentre notavo con quanta lentezza gli impiegati servissero i clienti, vedo alzarsi l'addetta al mio sportello e sparire, stava servendo un ragazzo sulla trentina, che, sulle prime, mi è parso provenire dall'europa orientale.

    Dopo circa 20 minuti, la signora è tornata allo sportello con carta da pacchi, nastro e forbici, il ragazzo doveva spedire due pacchetti ma, essendo straniero, non conosceva le richieste dei nostri uffici, che non spediscono pacchetti non avvolti in qualche tipo di carta.

    Dopo aver fornito i dati per la spedizione, il ragazzo si attendeva due ricevute, una per ogni pacchetto, ma l'impiegata gliene ha fornita soltanto una. Lui ha cercato di chiedere l'altra, ma il suo italiano non è stato sufficiente, così si è voltato spaesato, cercando nella sala qualcuno che lo aiutasse.

    Ero dietro di lui ed in inglese mi sono offerto di dargli una mano, così ho scoperto che era tedesco e che mi ero sbagliato sulla sua nazionalità. In ogni caso gli faccio da interprete e spiego all'impiegata che lui sta chiedendo la seconda ricevuta, lei mi risponde che per la spedizione con "pacco ordinario, la ricevuta non è prevista".

    Il ragazzo sconsolato mi saluta con un sorriso e va via.

    Prima che ciò accadesse, stavo notando il rito che intercorre tra un cliente e l'altro: ogni volta che hanno terminato di servire qualcuno, gli impiegati non fanno scattare il numero per servire il cliente successivo, ma temporeggiano, controllano carte, si alzano, mettono a posto pacchi, oppure chiedono qualcosa a qualcuno che passa loro dietro o, ancora, scambiano 4 chiacchiere con i colleghi. Poi tornano a sedersi e, con estrema lentezza (sembra di guardare un rallenty) muovono il dito verso il pulsante che fa avanzare il contatore.

    La velocità arriva soltanto quando al numero chiamato non corrisponde cliente, allora inizia il balletto dei numeri che si susseguono a velocità supersonica, quasi che, quando chiamato, il cliente in attesa debba precipitarsi allo sportello in un battito di ciglia, pena la perdita del turno.

    Spazientito, ma per certi versi ironicamente divertito dal rito, ho cercato di cronometrarlo al meglio che potevo, beh, tra un cliente e l'altro, si arriva anche ad aspettare 5 minuti prima che il numeretto scatti di nuovo.....

    Non c'è che dire, viva l'(in)efficienza italiana!

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